Un impianto elettrico a norma è tale se conforme alle prescrizioni normative vigenti, all’atto della realizzazione dell’impianto stesso.
Un impianto elettrico a norma, oltre ad essere un atto dovuto nel rispetto della legge, è altresì un impianto sicuro capace di garantire i massimi standard di sicurezza agli utilizzatori, deve rispettare la norma Cei 64-8, a cui si aggiunge la variante V3 introdotta nel 2011 e deve essere accompagnato da un Certificato di Conformità.
Una caratteristica importante, prevede che l’impianto elettrico deve essere adeguato alla potenza impegnata all’interno di un’abitazione, ma questo è possibile solo se l’impianto è stato progettato da un professionista qualificato.
Quando si tratta di una nuova realizzazione, la prima cosa da fare è la progettazione dell’impianto elettrico. Il progetto va eseguito da personale esperto che, attraverso la planimetria della casa, valuta la struttura adatta dell’impianto elettrico coniugando le esigenze della famiglia, la disposizione dell’arredamento nella casa, i punti ottimali per installare gli elettrodomestici e la distribuzione uniforme delle prese di corrente.
"Ho avuto in questi anni diversi nuovi clienti che mi hanno chiamato perché il “loro elettricista” era sparito e dopo aver visionato l’impianto ho capito il perché!"

Caratteristiche impianto elettrico a norma di legge
Un impianto elettrico a norma di legge, come scrivevamo in premessa, è tale se rispetta le normative vigenti all’atto della sua realizzazione.
Secondo la Norma CEI 64-8, la superficie abitativa, insieme al livello prestazionale prescelto, la potenza impegnabile, cioé la potenza per la quale è dimensionato l’impianto, diventa il parametro per la definizione del minimo numero di circuiti e delle altre dotazioni minime obbligatorie.
La superficie da considerare è quella calpestabile, espressa in metri quadrati, escludendo dalla metratura eventuali pertinenze dell’abitazione, come box o giardino.
Un impianto elettrico per essere a norma di legge deve innanzitutto prevedere il centralino e un “salvavita”: l’assenza di una di queste due componenti farà si che l’impianto non sia a norma.
Impianti elettrici a norma di legge: il nostro metodo
- Per prima cosa si tolgono i fili elettrici esistenti e si collega un centralino elettrico provvisorio da cantiere.
- Poi insieme al cliente si segnano i punti dove desidera avere le luci, gli interruttori e le prese elettriche.
- Si fissano le scatole di derivazione elettrica e le scatolette per gli interruttori.
- Segue la posa dei tubi.
- Dopo si effettua l’infilaggio dei fili elettrici.
- Si installa il nuovo centralino elettrico con i salvavita e le protezioni delle linee elettriche.
- Per ultimo si montano gli interruttori e le prese e si collauda l’impianto elettrico
Per fare un impianto a norma servono 7 giorni di lavoro: la tempistica può variare in base alla dimensione dell’impianto elettrico da doversi realizzare.
I rischi dell'impianto elettrico non a norma di legge
Avere un impianto elettrico non conforme alle normative, oltre ad essere una violazione della legge è anche pericoloso per l’incolumità degli utilizzatori dell’impianto stesso.
É RISCHIOSO non avere il salvavita perfettamente funzionante, ma anche avere fili vecchi o troppo sottili, non solo per il rischio di folgorazioni accidentali ma anche per inneschi di incendi.
Valutate l’opportunità di vivere nella sicurezza di un impianto elettrico a norma e certificato a regola d’arte tramite Dichiarazione di Conformità o Dichiarazioni di Rispondenza al DM37/08.